Spese di pulizia sempre in aumento: se le riconoscessimo in GP?

Ho notato che più passano gli anni, più sono in aumento le richieste di spese di pulizia, e molte con cifre ingiustificate che suppongo nascondano anche le spese vive dei consumi.
Per evitare questa deriva preoccupante, vorrei che le pulizie fossero riconosciute in punti GP del valore di 1 giorno di quella stessa casa (es. 3 gg x 100 GP + pulizie= 400 GP).
Torneremmo ad avere scambiatori ognuno responsabile della propria casa e con lo stile originario per cui è nata la piattaforma.

Per me è poco realistico ricevere GP come compenso per le pulizie, soprattutto se queste vengono fatte da una persona che va pagata.
Una possibile alternativa potrebbe essere quella di mettere dei limiti all’importo chiesto per le pulizie, basate sui metri quadri della casa (facile da fare) e stimando una tariffa oraria media per le pulizie, in base all’area geografica (meno facile da fare)

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Io sono nuova. All’inizio sembrava anche a me una cosa un po’ assurda chiedere le spese di pulizia. Ma poi ho pensato alla realtà dei fatti. Se uno scambia la propria casa, magari ha anche il tempo e il modo al ritorno di fare pulizie e lavaggi lenzuola e asciugamani. E così penso di fare io in futuro. In estate, però, io probabilmente lascio casa per più di un mese. Se organizzo scambi devo per forza chiedere a una persona di venire a pulire e a ritirare/dare chiavi e non posso pagarla in GP, perché giustamente vuole il suo compenso.

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Salve a tutti,
ho notato anch’io uno smisurato aumento delle “cleaning fees” in giro per il mondo, in alcune aree geografiche decisamente esagerate, anche 200/300 euro o dollari. A mio modesto avviso richieste non giustificabili. Noi personalmente abbiamo sempre evitato di far sostenere tali spese agli ospiti ma è capitato in un paio di circostanze che fossero proprio loro a farne richiesta esplicita; o perchè non ne hanno voglia, o perchè l’orario di partenza non permetteva loro di dedicare tempo alle pulizie, o perchè, in presenza di bambini, preferivano dedicare più tempo alla loro organizzazione piuttosto che alle pulizie finali ecc o semplicemente perchè le spese di pulizie calcolate erano indubbiamente ragionevoli, parlo di 30/40 euro massimo, in questi casi gli host hanno favorevolmente optato per tale “servizio” non dovendo quindi preoccuparsi di lasciare casa nelle stesse condizioni in cui la trovavano.
Pertanto, da un anno a questa parte, ho inserito nella descrizione della casa anche anche la possibilità di chiedere tale servizio solo ed esclusivamente su loro richiesta dando loro la libertà di scegliere e specificarlo prima di finalizzare lo scambio.
Trovo questa soluzione un giusto compromesso e in linea con i principi dello scambio-casa, elasticità, trasparenza e libertà.
Auguro un buon fine settimana a tutti i membri.

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Pienamente d’accordo con la possibilità che venga impostato un limite, considerando anche che ci sono persone come me che per svariati motivi prediligono più viaggi brevi rispetto ad una vacanza lunga. In questo caso quindi le spese di pulizia incidono molto.

Ciao à tutti,
Io sono d’accordo a pagare un contributo per le pulizie finali. Personalmente ho un aiuto tutto l’anno per le pulizie nella casa in cui risiedo e mi affido ad una signora anche quando torno nella casa delle vacanze. Quindi non serbo un tale entusiasmo nel mettermi a pulire soprattutto quando sono in vacanza, specie in case che non sono le mie, dove ho trovato aspirapolveri elettricihe portatili con un’autonomia limitatissima, dove i prodotti da usare e le spugne non c’erano o erano riposte in modo poco chiaro e funzionale. Spesso mi porto le mie spugne con qualche mio prodotto disinfettante e detergente. Lo faccio sicuramente per la pulizia dei piatti e delle stoviglie durante la mia permanenza nelle case che mi ospitano. Lascio le case più pulite di come le ho trovate ma se mi chiedono il contributo pulizia, lascio in ordine e pago volentieri.

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io credo che in una comunità così grande non sia corretto porre limiti troppo stretti. Quando ritengo che le spese di pulizia siano eccessive, quando ho la sensazione che ci venga fatta “la cresta”, quando i toni sembrano più quelli di un host Airbnb che di uno di HE, semplicemente passo oltre. Di solito evito le case che richiedono spese di pulizia, perchè so che comunque lascerei la casa in perfetto ordine, come l’ho trovata, se non meglio, ma mi è anche capitato di scendere a compromessi perchè magari avevo date e destinazioni fisse e il costo delle pulizie dell’unica casa disponibile era comunque un quinto di quanto mi sarebbe costata una camera d’albergo.

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Anche io mi sono trovata nella situazione in cui alcuni dei miei ospiti non si sentivano a loro agio nel pagare la fee per le pulizie che avevo stabilito negli scambi per GuestPoint. Sono sempre stata felice di venire loro incontro, stabilendo che avrebbero lasciato la casa in ottime condizioni e avrebbero utilizzato gli elettrodomestici per la pulizia autonoma, e mi sono sempre trovata molto bene!

Tuttavia, in un paio di occasioni devo ammettere che, una volta tornata a casa, le condizioni lasciavano a desiderare, soprattutto dopo soggiorni di una settimana. Per questo motivo, mi sono sentita a mio agio nel stabilire una tariffa di 50 euro, che corrisponde esattamente alla somma pagata alla mia assistente domestica regolarmente impiegata a Roma (anzi, non faccio storie quando la cifra supera leggermente tale importo).

Mi rendo conto, però, che in alcune destinazioni, soprattutto oltreoceano, i costi di pulizia superiori ai 100 euro sono irragionevoli. Per questo motivo, io stessa decido di non contattare gli host in questi casi!

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Ma perchè non lasciare libertà? Perchè togliere possibilità

condivido l’idea di avere riconosciuto con GP il servizio della pulizia che nel mio caso, e nella mia casa avviene puntualmente al sabato pomeriggio e quindi l’ospite è tenuto solo a pulire la cucina e null’altro, cosa che quando si è in vacanza si apprezza molto il non dover pulire casa…