Imposta di soggiorno per chi fa scambio casa in Italia: è dovuta? 🤔

Ciao! Inauguro questo argomento, sempre molto caldo, per cercare di fare chiarezza su una domanda – tutt’ora ricorrente – che riguarda l’imposta di soggiorno per chi fa scambio casa.

La prima cosa importante da sapere è che l’imposta di soggiorno è di competenza comunale – e non c’entra, per esempio, la Questura, che si occupa esclusivamente di identità degli ospiti e registrazioni (di cui abbiamo già parlato qui).

Perciò solo il tuo comune può rispondere a questa domanda. E poiché siamo nell’ambito delle imposte locali, la risposta potrebbe essere diversa da luogo a luogo.

Proprio per questo è importante avere informazioni mirate e certe. Ma come ottenerle?

Step da seguire se fai SOLO scambio casa

  1. Individua i contatti (telefono o mail) del comune di riferimento del tuo alloggio. In genere sono sul sito del comune alla voce “Imposta di soggiorno” (o contributo di soggiorno, o simili). Nei comuni meglio organizzati, il sito ha un’area dedicata e a volte delle FAQ sull’argomento. Se non trovi i contatti specifici, puoi scrivere all’Ufficio Relazioni con il Pubblico o sentire il call center della tua città – ma l’ideale è ottenere una risposta scritta.

NB: potrebbe esserci in mezzo anche un ente pubblico, diverso dal comune, preposto alla riscossione del tributo. Nel caso potrebbe avere senso sentire quello (vedi sotto il caso di Chiara).

  1. Nel formulare la domanda è importante che dichiari, se questo è il tuo caso:
  • che l’attivitĂ  svolta è a titolo gratuito e che lo scambio non comporta alcuna transazione economica tra ospite e host
  • che il tuo alloggio NON si configura come struttura ricettivo-turistica.

Questo perché lo scambio casa è ancora poco conosciuto e potrebbe non essere facilmente inquadrabile, e questi sono gli elementi essenziali e dirimenti da dichiarare.

NOTA BENE: Se invece il tuo alloggio è anche un B&B o è registrato sui portali di affitto, rientri in un’altra casistica – vedi sotto.

Esempio di mail che puoi inviare al tuo comune o all’ente preposto

Qui sotto trovi un modello di riferimento, molto ben fatto, che ci ha condiviso Chiara T. di Trento, che ringrazio:

Buongiorno,
ospito presso la mia abitazione principale persone e famiglie attraverso la piattaforma di scambio casa HOMEEXCHANGE.com. Lo scambio è inteso come mutualistico e non viene corrisposto alcun tipo di compenso. Vorrei sapere se sono tenuta alla riscossione dell’imposta di soggiorno ed eventualmente le modalità di riscossione/versamento, in quanto non sono in possesso di CIN, né posso entrarne in possesso in futuro, in quanto la mia abitazione, prima casa, non si configura in alcun modo come “struttura ricettiva”.
Ringrazio per l’attenzione e vi saluto,
Firma

A questa mail Trentino Riscossioni (società partecipata dalla provincia autonoma di Trento e da altri comuni locali), ha risposto per iscritto di no, che in questo caso l’imposta di soggiorno NON è dovuta.

Buono a sapersi

A beneficio di tutti, proprio grazie ai nostri membri più attivi e intraprendenti, sappiamo già che a queste stesse condizioni l’imposta NON è dovuta a Trento, Milano, Firenze, Sassari… Se è il caso anche del tuo comune, faccelo sapere che lo aggiungiamo all’elenco.

Anche le FAQ in proposito di alcuni comuni parlano chiaro, es.:

  • C’è una FAQ del Comune di Bologna che dice espressamente che, se si ospita a titolo gratuito, l’imposta non è dovuta.
  • idem il sito delle FAQ per Venezia (dove comunque l’imposta sarebbe limitata ad alcune zone, giorni e persino orari): dice che non è dovuta, ma in questo caso l’host deve richiedere un QR code per dichiarare gli ospiti come propri amici.

Un altro elemento utile da considerare:

Di solito i comuni pubblicano sul proprio sito un listino con le tariffe applicabili, che in genere variano a seconda delle tipologie di struttura di ricettiva. Negli elenchi che finora abbiamo consultato, i privati che offrono ospitalitĂ  a titolo gratuito non sono mai menzionati tra le categorie passibili di imposta. Vedi il caso di Roma: Tariffe del Contributo di Soggiorno.

Da questi dati è possibile desumere una ratio generale, ovvero che l’imposta, se si ospita SOLO a titolo gratuito, non è dovuta; ma il nostro consiglio resta quello di sentire il proprio comune in tutti i casi, per sicurezza.

Se la tua casa è anche una struttura ricettiva

Se sei anche sui portali di affitto o hai un B&B nello stesso alloggio, che funziona magari solo in alcuni mesi dell’anno, allora la tua situazione è diversa: in quanto alloggio anche turistico, avrai tutti gli obblighi delle strutture ricettive (dal possesso del CIN in poi).

Dunque informati comunque presso il tuo comune, ma con tutta probabilità l’imposta di soggiorno sarà dovuta, se non altro perché faresti fatica a dimostrare quali ospiti sono a pagamento e quali no, e che non si tratta di elusione fiscale. Ma non si sa mai, tu chiedi.

Il nostro consiglio, se sei host

Contatta sempre il tuo comune o l’ente competente per avere una risposta ufficiale, meglio se scritta, e sapere con certezza come comportarti nel tuo caso.

E se sei ospite?

Se il tuo host ti chiede di corrispondere l’imposta di soggiorno, chiedi sempre la ricevuta dell’avvenuto pagamento, per evitare abusi.

– – –

Se avete esperienze o informazioni locali in merito, vi invito a riportarle nei commenti sotto a questo post, a beneficio di tutta la community.

2 Likes